Cosa sono i Cannabinoidi e Come Funzionano?

19/10/2018

Cannabinoidi, fitocannabinoidi ed endocannabinoidi: ne avete sentito parlare più volte, ma ancora non avete ben chiara la differenza?
In effetti, spesso se ne parla in maniera molto superficiale, talvolta addirittura in modo fuorviante, perfino su siti definiti autorevoli, che - in quanto tali - dovrebbero fornire informazioni oggettive, corrette e pertinenti, proprio perché appartenenti ad associazioni o entità riconosciute. Vediamo allora di capirne di più. In questo articolo di Cannabe.itazienda che realizza prodotti 100% legali e naturali, a base di canapa sativa – troverete alcune indicazioni e spiegazioni fondamentali per saperne  di più e poter parlare dell’argomento in modo consapevole.

Cosa sono i Cannabinoidi?


I cannabinoidi sono dei composti chimici, che si suddividono in tre grandi famiglie: i fitocannabinoidi, quelli che si trovano naturalmente nella pianta di Cannabis Sativa L, gli endocannabinoidi, anche chiamati endogeni, che vengono prodotti nel corpo umano e anche dagli animali, e i cannabinoidi sintetici, che sono riprodotti nei laboratori chimici, proprio come avviene per gli aromi naturali e artificiali che insaporiscono i nostri cibi o aromatizzano i cosmetici.
 

Fitocannabinoidi: Cosa sono

I fitocannabinoidi – quelli che troviamo nella pianta di canapa appartenente alla famiglia Sativa – si suddividono - a loro volta - in altre 70 sottocategorie differenti, ma i più importanti e maggiormente noti sono il THC (ovvero il 9-tetraidrocannabinolo, anche identificato con la sigla 9-THC), il cannabidiolo (quello identificato comunemente con il termine CBD (presente in commercio in modo assolutamente legale sotto forma di oli, cristalli e tanti altri prodotti), il cannabinolo (identificato con la sigla CBN) e l’8-tetraidrocannabinolo (ovvero l’8-THC).

Tutti questi cannabinoidi di tipo naturale generano degli effetti particolari all’interno del corpo umano, i quali variano profondamente non solo in base al tipo specifico di cannabinoide utilizzato e assunto, ma anche in funzione degli altri componenti attivi della pianta di canapa Sativa L con i quali si lega. In sostanza, cambiando l’associazione tra i componenti, si ottengono effetti completamente diversi.
Ad esempio, l’unione del fitocannabinoide e del terpenoide genera un effetto positivo e di sollievo rispetto al dolore e all’infiammazione, ma è efficace anche contro l’ansia, la depressione e perfino contro l’epilessia e il cancro. Non a caso, in tutto il mondo sono attualmente in corso tantissimi studi scientifici sull’argomento.

Endocannabinoidi

Gli endocannabinoidi sono, invece, i cannabinoidi sintetizzati nel corpo umano e negli animali. Secondo alcuni studi, la produzione di questi composti avviene a livello locale, solo se e quando necessario.
L’attività di sintesi avviene, quindi, solo in condizioni particolari.

Cannabinoidi sintetici

Lo studio dei cannabinoidi naturali ha consentito a studiosi e ricercatori di riprodurre i cannabinoidi nei laboratori per dare origine a dei cannabinoidi sintetici. Tra tutti quelli riprodotti chimicamente dall’uomo segnaliamo, in particolare il naboctato e il nabilone, che offrono preziose proprietà terapeutiche tanto da essere utilizzati per il controllo di alcuni effetti collaterali dei medicinali tradizionali e per la lotta ad alcune malattie di difficile cura.
In linea generale, i cannabinoidi riprodotti in laboratorio - e soprattutto quelli estratti naturalmente dalle piante di canapa - si sono rivelati efficaci e molto utili nei pazienti affetti dalla sindrome di Gilles de la Tourette e nei malati di Parkinson.


Come funzionano i cannabinoidi?

I cannabinoidi si attivano attaccandosi al sistema endocannabinoide umano, consentendo di avere sollievo da alcuni disagi e malattie a chi assume questi composti.
I cannabinoidi - in origine - sono acidi cannabinoidi, che devono prima essere decarbossilati - o attivati da una fonte di calore - in modo che possano essere trasformati da cannabinoidi grezzi a cannabinoidi utilizzabili e benefici.
In sostanza, il processo di decarbossilazione è quello che trasforma la materia grezza in materia utilizzabile e questo vale anche per il THC-A, che – dalla forma originaria – viene trasformato in THC, uno dei cannabinoidi più popolari, ma anche uno dei più discussi che – essendo psicoattivo - presenta pro e contro.
Tra i pro, ricordiamo – come affrontato anche in altri post di questo blog – la capacità – secondo quanto emerge da alcuni studi scientifici – di ridurre la dimensione dei tumori e contenere gli effetti dell’Alzheimer.
Diverso, invece, il caso del CBD (ovvero il cannabidiolo) in grado di agire sul sistema muscolare e calmare, ad esempio, le convulsioni dei pazienti affetti da epilessia, ma anche ansia, depressione e insonnia.