03/10/2018
L’iceolator – o ice-o-lator – è il risultato dell’estrazione a freddo della resina dai fiori e dalle foglie delle piante. Si tratta di una tecnica nuova, che non prevede l’uso di solventi chimici, ma solo di ghiaccio, oppure acqua ghiacciata e dei particolari setacci a maglie fini. Questo comporta la creazione di un prodotto puro, completamente privo di residui chimici potenzialmente pericolosi.
Nata nei Paesi Bassi, questa tecnica per ottenere l’iceolator si è rapidamente diffusa prima in Europa e poi nel resto del mondo, perché riesce a garantire un prodotto finale qualitativamente migliore rispetto ai risultati ottenuti con le altre tecniche utilizzate in passato, perché i residui e le particelle di polvere resteranno nell’acqua insieme agli scarti della lavorazione.
La
tecnica di estrazione prevista per l'ice o lator è molto simile – per diversi aspetti e per i principi di base utilizzati –
alla tecnica del BHO - Butane Hash Oil o Butane Honey Oil, che viene effettuata
con l’utilizzo di gas butano.
Il processo è, infatti, molto simile, perché
sfrutta – in entrambi i casi -
le basse temperature (intorno ai 4 gradi centigradi):
grazie al freddo si assiste alla solidificazione delle piccole ghiandole di resina che si formano sulle piante, le quali – essendo cristallizzate – vengono
estratte e separate più facilmente dai fiori e dalle foglie.
Con il termine Ice-O-Lator si identifica, in realtà, sia
il prodotto finale sia, l’innovativa
tecnica di estrazione.
Grazie alla diffusione di questo metodo – semplice ma allo stesso tempo efficace –
alcune aziende hanno creato macchinari ad hoc, che consentono
l’estrazione della materia prima da fiori e foglie per poi trasformarlo in polline puro 100% naturale e altri prodotti di altissima qualità. In questo modo, è possibile estrarre e riutilizzare il meglio dai materiali di scarto.
Con questa tipologia di macchinari estremamente innovativi – che sostituiscono le tecniche tradizionali manuali – è possibile
ottenere un alto rendimento, pari a circa il 20-25% della materia prima originaria.
Alcune di queste macchine, poi, consentono anche
l’estrazione a secco (dry-sift) e permettono di
creare miscele di prodotto differenti, offrendo – in ogni caso e con qualsiasi modalità - il massimo risultato.
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Come fare l’iceolator in casa
L’iceolator fatto in casa richiede solo pochi strumenti: l’aspetto fondamentale è seguire le indicazioni e rispettare soprattutto le temperature, fondamentali per poter realizzare un prodotto di qualità.
Come fare iceolator: tutto l’occorrente necessario
- 1 secchio da 25 litri circa munito di coperchio
- 1 frullatore o bastone pulito per mescolare
- termometro
- tappetini
- 3-5 chili di ghiaccio in cubetti
- sacchi microforati
Iceolator: ecco come si fa in 10 passi
Per realizzare l’iceolator in casa, dovete innanzi tutto tenere la materia prima in freezer per circa un’ora, prima di iniziare il processo, in modo da consentirne la cristallizzazione, base fondamentale per poter poi estrarre la resina con facilità dai fiori e dalle foglie delle vostre piante.
Nel frattempo, preparate tutti i materiali che vi saranno necessari nelle fasi successive: riempite uno dei secchi con acqua ghiacciata fino ad arrivare a circa 15-18 centimetri dal bordo del contenitore.
A questo punto occorre sistemare, all’interno del secchio, i sacchi microforati disponendoli in base alla grandezza delle maglie: prima mettete il setaccio dalle maglie più fine e poi – man a mano – quelli con le maglie sempre più grandi.
È importante prestare attenzione ali seguenti aspetti:
- non lasciare aria tra i sacchi e il bordo del secchio;
- accertarsi che i setacci siano ben aderenti ai bordi del secchio, sistemandoli bene sul fondo in modo da lasciare uno spazio ampio;
- ancorate e bloccate i setacci sul bordo del secchio in modo da non farli muovere.
- Una volta disposto e sistemato tutto il materiale occorrente per l’estrazione, versate la materia prima nel secchio, versate i cubetti di ghiaccio e aggiungete ancora dell’acqua freddissima fino ad arrivare a circa cinque centimetri dal bordo del contenitore. Accertatevi che le foglie e i fiori siano ben coperti dal ghiaccio e lasciate tutto così dall’acqua e dal ghiaccio per circa un quarto d’ora, assicurandovi che la temperatura non salga al di sopra dei 4 gradi centigradi.Se la temperatura dovesse salire o se il sacco dovesse essere troppo pieno, il processo di estrazione potrebbe essere compromesso.
- Trascorso questo tempo, dovete procedere con il frullatore (o con il bastone di legno pulito) per mescolare il composto; sistemate il ghiaccio sotto alle foglie, fate un buco sul coperchio del secchio, inserite il frullatore e attivatelo a bassa velocità per circa 5 minuti, muovendolo dai lati del contenitore verso il centro.
- Una volta mescolato, spegnete il frullatore e lasciate riposare il composto per altri cinque minuti, in modo che i cristalli di resina si stacchino facilmente dalle foglie, poi riattivate il frullatore e ripetete il procedimento fino a quando tutte le foglie inizieranno a galleggiare perché ormai prive di resina. Generalmente per poter portare a termine il processo di estrazione con l’iceolator servirà circa un’ora di tempo.
- Terminata questa fase di estrazione, tirate fuori dal secchio il setaccio con le maglie più larghe e lasciate uscire tutta l’acqua, fate entrare un po’ di aria e rimettete il sacco sotto l’acqua. Muovete il setaccio nell’acqua in modo da staccare bene i cristalli della rete e lavare bene i cristalli di resina, accertandovi di tenere tutto pulito in modo da evitare la presenza di impurità nel prodotto finale.
- I cristalli di resina staccati dalla prima sacca devono cadere nella seconda, a maglie più fine, poi potete procedere con la stessa operazione: portate fuori la sacca e fate scolare l’acqua. Con questa operazione, i cristalli resteranno nel setaccio: piegatelo in modo da catturare all’interno i cristalli e poi fateli scivolare sui tappetini utilizzati comunemente per le estrazioni.
- Conclusa questa operazione, ripetete il procedimento con l’ultima sacca – accertandovi di essere più attenti e delicati – perché da questa fase uscirà il prodotto finale: l’ce-O-Lator.
- Questo iter va riprodotto, in modo identico, fino a tre volte utilizzando lo stesso prodotto di base e impiegando gli stessi setacci oppure optando per retine a maglie più piccole mano a mano che si va avanti con i vari passaggi.
- Per il primo ciclo si consigliano tre sacche da 120, 90 e 73 micron, per il secondo ciclo si può optare per quelle da 90, 73 e 45 micron e per il terzo e ultimo i sacchi da 45, 37 e 25 micron.
- Ricordate sempre di montare e ancorare correttamente i sacchi che utilizzate e di mantenere l’acqua ad una temperatura di circa 4 gradi (mai più alta); per questo è fondamentale avere sempre dei cubetti di ghiaccio a portata di mano.
- Una volta ottenuto l’ice-O-Lator, va sistemato su un tappetino, diviso in tanti piccoli pezzi e lasciato a seccare per circa 5 giorni in un luogo fresco e asciutto.