Cannabis Light: le ultime novità

14/12/2019

ULTIMI AGGIORNAMENTI  17/12/2019

Dopo una prima apertura e un primo spiraglio di luce...ecco il dietrofront sul via libera alla libera vendita di prodotti a base di cannabis light con THC inferiore allo 0,5%. L’emendamento proposto è
stato dichiarato inammissibile dalla Presidente Casellati e quindi bocciato ancora prima di essere discusso in parlamento. Il senatore Mantero ha così commentato alla Stampa: "Folle fare paragoni con la droga. Casellati ha ceduto al pressing dell’opposizione".

 

In breve, la norma che - dal primo gennaio 2020 - avrebbe reso possibile la vendita di tutti i prodotti a base di canapa con contenuto di THC inferiore allo 0,5% è stata stralciata dal maxi emendamento pronto per essere dibattuto in Senato. Immediata la replica del senatore M5S Matteo Mantero, che - come avevamo anticipato nei giorni scorsi - è stato il primo a firmare e promuovere per primo l'emendamento sulla cannabis light: "Si tratta di una scelta politica, è evidente a tutti: ha ceduto al pressing di Forza Italia, Fratelli d’Italia e Lega".

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Eppur (qualcosa) si muove. Grazie ad un emendamento presentato da M5S, PD e Leu e approvato nei giorni scorsi, si dà il via libera alla vendita dei prodotti di cannabis light con THC fino allo 0,5%.
In sostanza, la cannabis light che fino a ieri era considerata fuori legge oggi si può vendere nella piena trasparenza: un sospiro di sollievo non da poco per tutti i coltivatori, imprenditori e commercianti che – nel corso degli anni – hanno creduto e investito nel settore della canapa.

Cannabis Light: le ultime novità


Uno dei primi a riferire la notizia alla stampa è stato Matteo Mantero, Senatore dei 5 Stelle, che ha fortemente voluto l’approvazione di questo emendamento alla legge di bilancio: “Ragazzi ce l’abbiamo fatta: poco fa abbiamo approvato uno dei nostri emendamenti.  È solo il punto di partenza – ha commentato il senatore – abbiamo dato una spallata a un assurdo muro di pregiudizio".


L’emendamento riguarda, in particolare, la biomassa, ma - di fatto - interviene direttamente sulla legge che regolamenta la canapa, consentendo di commercializzare finalmente le infiorescenze (da sempre al centro dell’attenzione dei conservatori) e – soprattutto - cambia il testo unico per gli stupefacenti, stabilendo - finalmente in modo chiaro - che se il THC è inferiore allo 0,5, la canapa non si può considerare stupefacente.
Naturalmente non è ancora finita la battaglia contro il pregiudizio, ma questo rappresenta sicuramente un importante passo in avanti verso un (faticoso) processo di evoluzione sociale ed economica. Lo stesso Mantero ha commentato dicendo che questo non certo è il punto di arrivo, ma da oggi “canapicoltori e negozianti italiani potranno lavorare un po’ più tranquilli”.

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