10/07/2018
I terpeni sono molecole volatili che conferiscono alle piante di canapa (e non solo) i loro aromi tipici e caratteristici, percepibili sia a livello di olfatto che di gusto. In sostanza, si tratta di oli prodotti naturalmente dalle piante, all’interno delle loro ghiandole, che si distinguono – gli uni dagli altri – proprio in base alle loro proprietà aromatiche.
I terpeni possono avere, infatti, una vasta gamma di aromi anche molto differenti tra loro, che variano dalle note di terra a quelle di agrumi, dalle note di formaggio a quelle di menta e frutti dolci.
In tutte le piante presenti nel mondo, i terpeni vengono utilizzati come strumento di difesa naturale contro i possibili predatori o come mezzo per attirare gli insetti essenziali per il processo di impollinazione.
Tutte le piante producono terpeni, ma quelli presenti negli esemplari della canapa sono stati a lungo ignorati negli studi, a beneficio del THC e del CBD, due componenti che hanno attirato molta più attenzione, generando nel tempo anche sterili polemiche.
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Secondo alcuni studi scientifici internazionali, portati a termine negli ultimi mesi, è emerso come i terpeni abbiano la possibilità di inficiare - direttamente e in vari modi - sui neurotrasmettitori del cervello.
Tra le varie scoperte recenti, infatti, va ricordato lo studio che dimostra come queste molecole presenti nella canapa non siano solo responsabili dei sapori e degli aromi finali, ma lavorino in sinergia con i cannabinoidi.
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Ad esempio, due piante caratterizzate dalle stesse quantità di THC e CBD possono determinare effetti anche molto diversi, proprio per la presenza di terpeni differenti. Secondo alcuni ricercatori, quindi, i terpeni potrebbero essere determinanti e fondamentali per gli effetti generati dalle singole varietà di piante di canapa. In sintesi, a fare la differenza tra una varietà di cannabis e l’altra non sarebbe più la quantità o la tipologia di cannabinoidi contenuti (THC e CBD), ma la tipologia e la quantità di terpeni.
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Da cosa dipende la tipologia, la quantità e le caratteristiche dei terpeni?
Le caratteristiche dei terpeni contenuti nella canapa, come la quantità finale e la tipologia, dipendono fondamentalmente dagli stessi fattori che inficiano sulla salute e sulla crescita delle piante: il tipo di suolo, il clima, i fertilizzanti impiegati per nutrire le piante e l’età dell’esemplare.
Quali sono gli effetti generati dai terpeni?
Dagli studi effettuati dai ricercatori, è emerso che i terpeni funzionano in modo molto diverso gli uni dagli altri: alcune tipologie hanno la capacità di influenzare il cervello in modo da far rilassare i muscoli, mentre altri influiscono sui neurotrasmettitori generando l’effetto contrario.
Ad esempio, Ethan Russo, un celebre neuroscienziato, ha messo in evidenza come i terpeni possano bloccare gli effetti indesiderati derivanti del THC (il componente psicoattivo della canapa), controllando le quantità di THC che passano la barriera emato-encefalica, e incrementare – di conseguenza – gli effetti benefici della cannabis medica, determinando così un maggiore sollievo presso i pazienti. Se questa scoperta venisse sperimentata, e questo fenomeno si verificasse su scala generale, la canapa aumenterebbe ulteriormente il suo valore e le sue grandi potenzialità potrebbero essere sfruttate anche per altri scopi medici.
Ma c’è di più, perché secondo alcune ricerche, queste molecole volatili presenti naturalmente nelle piante di canapa potrebbero inficiare anche sui livelli di dopamina e serotonina.
Gli effetti generati dalle varie tipologie di terpeni cambiano profondamente a seconda del tipo di varietà di canapa, ma anche in base alla tipologia specifica di molecola contenuta all’interno.
Ad esempio, il limonene, uno dei terpeni più famosi (tanto da essere riprodotto anche chimicamente nei laboratori farmaceutici e cosmetici) aumenta la concentrazione e l’attenzione e si rivela un prezioso aiuto nel combattere ansia e depressione e - in generale - per migliorare l’umore e lo stato d’animo. Inoltre, sembrerebbe rinforzare anche le difese immunitarie.
Il mircene - o β-mircene – è caratterizzato da un aroma che ricorda il muschio e il bosco, è rilassante e distensivo e – secondo alcuni ricercatori – aiuterebbe nel trattamento di problematiche cerebrovascolari e nel trattamento preventivo dell’ulcera gastrica. Secondo alcuni studi, questo terpene avrebbe effetti positivi contro le infiammazioni, i batteri e perfino l’insonnia.
Il terpene β-coriofillene invece sembrerebbe avere grandi proprietà miorilassanti, tanto da contrastare efficacemente alcuni dei sintomi più gravi del Parkinson e delle altre malattie degenerative.
Il pinene è il terpene responsabile dell’aroma di pino, tipico di alcune varietà di piante di canapa. Secondo alcuni studi, questa molecola volatile ha numerose proprietà antiinfiammatorie, broncodilatatrici e perfino antitumorali, tanto da essere usato da tempo dalla medicina tradizionale cinese come aiuto naturale anticancro. Secondo altri studi, il pinene migliora i processi cognitivi ed esercita un’azione tonificante.
Il β-cariofillene è un terpene presente anche in altre piante, inclusa la cannella, il pepe nero, i chiodi di garofano, rosmarino, luppolo e – in piccole quantità – anche nella lavanda. Si contraddistingue per il suo aroma intenso, legnoso con note piccanti e – secondo alcuni studi – avrebbe potenti effetti antinfiammatori.
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Tra i principali terpeni conosciuti vale la pena menzionare anche il linalolo, presente in grandi dosi anche nella lavanda. Tra i suoi effetti benefici ricordiamo l’azione rilassante e ansiolitica, anticonvulsivante e antinfiammatoria. Secondo alcuni scienziati, questa molecola volatile ridurrebbe l'infiammazione polmonare derivante dal vizio del fumo e rinforzerebbe il sistema immunitario.
Tra i terpeni più rilevanti, troviamo, infine, l’umulene, presente – oltre che nella pianta di canapa – anche in diverse altre piante, come il coriandolo e il luppolo. Questa molecola ha proprietà antibatteriche e antiinfiammatorie e - per questo – è impiegata da tempo anche nella medicina tradizionale cinese per combattere proprio le infiammazioni.
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